Solitudine di mezzanotte.

Ciò che la mia (malata) mente produce a mezzanotte dopo una giornata di lavoro.

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  1. Emily.
     
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    Io, che dopo aver guardato Grey's Anatomy mi sento molto Meredith Grey, vi lascio questa insulsissima riflessione.
    Un pò polla lo sono, lo so, ma ditemi lo stesso quello che vi pare a riguardo.


    "Arriva un momento, dopo che hai respinto tutte le persone più importanti della tua vita, quelle che in un certo qual modo hanno cercato di aiutarti, in cui inizi a chiederti a chi tu possa fare le tue confidenze.
    All’inizio è un piccolo pensiero ai margini della tua mente : “e ora con chi parlerai, brava cogliona che non sei altro?”. Tenti di respingere quella vocina perché credi realmente che non avrai bisogno di parlare. Tu non ce l’hai in fondo, tu non sei come gli altri, puoi benissimo tenerti tutto dentro. Così, pian piano, senza accorgertene, inizi a parlare dei fatti tuoi con dei completi sconosciuti. All’inizio forse loro faranno finta di ascoltarti, senza farti notare il fatto che sei davvero disperata ad andare da loro. Poi pian piano inizieranno a sentirsi annoiati, non gliene fregherà più niente dei tuoi discorsi, di quanto sia difficile e un sacco di altre fottutissime stronzate che potrebbero uscire dalla tua bocca. In quel momento inizi a chiuderti in te stessa, conscia del fatto che stai mostrando le tette al vento. Metaforicamente. Ti rinchiudi ermeticamente in una palla di carne e organi pulsanti, finché non ti rendi conto che hai perso qualunque persona disposta ad ascoltarti con benevolenza senza fare la benché minima faccia annoiata. E’ proprio in quell’attimo, in quel nanosecondo in cui ti rendi conto di aver perso più o meno tutto, che ti senti incredibilmente sola."
     
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0 replies since 4/6/2012, 23:39   269 views
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